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168 - Duecento anni fa, dopo i moti del '21, un illustre confinato a Cavour di nome Giovanni Battista Plochiù

168 - Duecento anni fa, dopo i moti del '21, un illustre confinato a Cavour di nome Giovanni Battista Plochiù

Diventerà il nonno di Giovanni Giolitti, ma Giovanni Battista (o Jean Baptiste) fu il personaggio di spicco di una solida famiglia della borghesia subalpina originaria da Oltralpe, quella dei PLOCHIÙ o PLOCHU “…secondo grafie adattate ai suoni imposti dalle mutevoli circostanze”.
              “Attraverso un’accorta strategia matrimonial
e – scrive Aldo A. Mola nella biografia storica di Giovanni Giolitti – un secolo dopo il loro arrivo dalla Francia, i Plochiù assursero tra le famiglie di rilievo del Pinerolese, area d’importanza strategica per la Corona Sabauda e più volte, non a caso, occupata dalla Francia che, dalle sue fortificazioni, teneva sotto scacco la valle di Susa e Torino stessa”.
Nato a Torre Pellice , arrondissement de Pignerol, il 1° gennaio 1765, Docteur en droit nel 1786, Giovanni Battista Plochiù fu al servizio ininterrotto dell’ordine giudiziario per circa 24 anni.
“Entrato nella magistratura subalpina sotto i Savoia – dice Giovanni Ansaldo nel libro “Il Ministro della buona vita – Giolitti e i suoi tempi” – vi era rimasto durante l’amministrazione napoleonica fino a diventare Procuratore Generale a Torino. Poi, con la Restaurazione, era stato implicato nei moti rivoluzionari del 1821: non vi aveva avuto una gran parte, ma, insomma, quel tanto che bastava a consigliargli di passare all’estero. Concessogli di rientrare nel regno, con la esplicita condizione che vivesse in campagna, egli aveva scelto a sua residenza Cavour, dove sua moglie, Clara Brianza, aveva ereditato una casa…”.
             In questa casa (la cosiddetta Casa Plochiù, ndr), i ritratti settecenteschi che ancora vi sono conservati – continua l’Ansaldo – e che riguardano lui, la moglie, la suocera, fanno vedere la razza fine, i tratti, gli atteggiamenti, gli abiti: sono quelli della tipica gente borghese che ha già preso confidenza con gli studi e con le lauree e con gli impieghi di Stato, e con gli occhi volti a imitare i nobili di toga”.
            A Giovanni Battista Plochiù, già Membro della Legion d’Onore, Napoleone, par la grâce de Dieu Empereur des Français, Roi d’Italie, Proctéteur de la Confédération du Rhin, aveva concesso l’autorizzazione a nominarsi e a qualificarsi anche con il titolo di Cavaliere. Il fatto era avvenuto nel Quartier Generale ed Imperiale di Sehoenbrunnen le dixhuit du mois de juin de l’année de grâce milhuitcentneuf, ed era stato sigillato e sottoscritto il 7 luglio dello stesso anno dal Principe Arci-Cancelliere dell’Impero, Jean-Jacques de Cambacérés.
           Morirà nel 1840.
           Dal matrimonio con la cavourese Clara Brianza (Clarin) aveva avuto 12 figli fra cui Enrichetta Francesca Marianna (Cavour 1808 – Torino 1867), futura moglie del Cancelliere Giovenale Giolitti e madre di Giovanni Giolitti.

*vedere anche le curiosità 32 (Giolitti, i Plochiù e la Val Maira) e 58 (La casa Plochiù - Giolitti, la casa delle ortensie).


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