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67 - Giacomo Serassio le ragioni di un successo educativo

67 - Giacomo Serassio le ragioni di un successo educativo

E’ questo il titolo del numero unico datato 1978 e curato dagli ex allievi del maestro per commemorare i venticinque anni della sua scomparsa.
Maestro e Direttore Didattico, Giacomo Serassio nacque ad Osasio (Pancalieri) il 29 ottobre 1864.
Nel 1887 inizia l’insegnamento in ruolo a Cavour.
Nel 1899 è nominato Direttore Didattico “ad esperimento” (…cosa che durerà 25 anni), senza alcun corrispettivo per tale incarico.
Nel 1914, Vittorio Emanuele III, su proposta del Ministero per l’Istruzione Pubblica, gli conferisce il Diploma di Benemerenza e la Medaglia d’Argento per “opera zelante ed efficace spiegata a vantaggio dell’istruzione elementare”.
Riceverà anche un Distintivo di Volontariato Civile per l’assistenza fatta durante la Grande Guerra (concesso con decreto del Prefetto di Torino).
Nel 1922, è nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Con carta listata a lutto per la recente scomparsa dell’amata consorte, Giovanni Giolitti a Cavour, si congratulava con il maestro per questa nomina, scrivendogli fra l’altro “…le decorazioni hanno valore quando derivano da vero merito, come nel caso presente, in cui rappresentano la riconoscenza dei cittadini di Cavour per i grandi servizi che ella rese e rende all’istruzione popolare….”
Nel 1924, il Consiglio Comunale di Cavour gli rilascia un Attestato di Benemerenza per:

-         aver istituito e diretto gratuitamente la “6° popolare”;
-         aver preparato gratuitamente 15 giovani all’esame per le borse di studio all’Opera Pia Barolo;
-         aver diretto gratuitamente la scuola serale;
-         NON aver chiesto che fosse regolarizzata la sua nomina a Direttore Didattico per non aggravare il bilancio del Comune.

Riceverà inoltre un Attestato di Benemerenza rilasciato dalla Società d’Istruzione ed Educazione di Torino, altri tre Attestati di Benemerenza per aver polarizzato il risparmio nelle scuole elementari.
Nel 1929 riceverà la Medaglia d’Oro dell’Ordine Mauriziano, con assegno vitalizio di Benemerenza.
Nel 1932, Medaglia di Bronzo nel Concorso Nazionale per l’allevamento dimostrativo del baco da seta, indetto dall’Opera Nazionale Dopolavoro di Roma.
Inoltre, encomio del Ministro dell’Educazione Fisica per l’inquadramento dei Balilla e delle Piccole Italiane, nel Circolo Scolastico di Cavour.
Nel 1932 cessa pure l’insegnamento per disposizione di legge (45 anni), ma la sua opera continuerà sotto forma di “volontariato” a favore dei Cavouresi.
Nel 1943, anno di inizio della grande “Resistenza” italiana al fascismo, nella tragica giornata del 20 dicembre che portò alla cattura e alla condanna a morte del partigiano Alfredo Sforzini, l’anziano Maestro Serassio fu tra i primi, insieme con le suore dell’Ospedale, a prodigarsi perché le conseguenze di quanto era successo, non si ripercuotessero in modo più drastico su Cavour.
Nel 1947, con una solenne cerimonia, gli veniva conferita la Medaglia d’Oro “per otto lustri di lodevole servizio” su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione.
Nel discorso di commiato dalla scuola, il maestro così ricordava il suo ingresso a Cavour di sessanta anni prima:
“… Era la prima domenica di settembre del 1887 ed io entravo in Cavour dalle porte di Pinerolo.
Il sole fulgidissimo, in un cielo smagliante di serenità, avvolgeva la Rocca e il paese che s’inquadrava alle sue falde, con le sue case linde.
Era un quadro suggestivo, pieno di bellezze pittoresche e morali, che mi commosse profondamente l’animo, con la più grande dolcezza, pensai: ecco la popolazione che mi affiderà i suoi figli perché li cresca nell’amore alla famiglia, alla Patria, a Dio! E ciò fu per me un lieto presagio”.
Morirà a Cavour, dove sarà sepolto, il 6 ottobre 1953.
Fu membro del Comitato Esecutivo per la costruzione sulla Vetta della Rocca di una cappella votiva, poi sostituita dal progetto del pilone.
A Cavour gli sono state intitolate nel 1974 le nuove Scuole Elementari e una via nel centro storico del paese.
Fu anche benefattore del locale asilo insieme con i cugini che, alla sua morte, lasciavano alla struttura una cospicua somma di denaro.
Il Prof. Ferdinando PEITAVINO che fu preside e docente della Scuola Media “G. Giolitti” e Medaglia d’Oro alla memoria per merito educativo, così scrisse di lui:
“Dalle sorgenti nascoste del bene, nascono in ogni tempo, esempi di abnegazione e di altruismo che riscattano la nostra povera umanità dal grigiore quotidiano dell’ipocrisia e del compromesso.
Il Maestro Giacomo Serassio è uno di questi esempi, rimasto vivo nel cuore dei Cavouresi, fuori di ogni schema convenzionale che mortificherebbe la sua meravigliosa figura di educatore e di uomo.
E’ stato un seminatore instancabile che non ha mai mercanteggiato il suo sapere, ma lo ha profuso con generosità, anche se certe generosità non sono vistose come tanti frivoli regali che sottolineano, troppo spesso, la nostra miseria morale…”
 
 
     
 

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