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160 - Quando la Signora Giolitti mandava a Roma le mele di Cavour

160 - Quando la Signora Giolitti mandava a Roma le mele di Cavour

 

Donna Rosa Sobrero era nata a Torino nel 1851. Figlia di Lorenzo (sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione e fratello del più celebre Ascanio, chimico, inventore della nitroglicerina), Rosa ebbe occasione di incontrare Giovanni Giolitti quando questi era procuratore del Re in Torino.
“La vidi per la prima volta l’8 gennaio 1869 – scrisse lo Statista nella sua autobiografia - e ci sposammo il 31 marzo dello stesso anno. Per tutta la vita fu moglie e compagna affettuosa. Dotata di grande intelligenza, si interessò assai della mia opera politica. Nelle discussioni con famigliari ed amici, aveva sempre osservazioni e motti pronti e geniali; nello stesso tempo manteneva il più assoluto riserbo, cercando di non mescolarsi in alcun modo alla mia azione pubblica. Mi preferiva a riposare nella vita privata, ma ogni volta che si affacciava una responsabilità politica, era lei stessa la prima ad incoraggiarmi ad affrontarla e a compiere, come uomo politico, tutto il mio dovere.”
“Il fidanzamento e le nozze in men che tre mesi – ricordò il prof. Luigi Firpo nel 1978, in occasione del cinquantenario della morte di Giovanni Giolitti – non impedirono che il matrimonio fosse felice, allietato da sei figli (sette con il primogenito Giovenale, morto a qualche mese dalla nascita, ndr), stretto da vincoli di affetto e di stima profonda, da un’affinità elettiva rara nel rifuggire dalle esteriorità e nel chiudere la vita domestica in una riservatezza gelosa, ricca di intimo trasporto, ma preclusa alle curiosità e alle ambizioni della vita politica o cortigiana…”. 
Donna Rosa morirà nel 1921, sette anni prima dell’amato Consorte che da allora listerà a lutto la sua corrispondenza personale. 
Amante dei bambini, qualche anziano cavourese la ricordava anche in frequenti visite all’asilo infantile con giocattoli o vestiari in dono, secondo le necessità dei piccoli, mentre per San Girolamo, con torcetti e groviera (… quella coi buchi!) per tutti. 
In una lettera inviata da Cavour a Roma nel 1916, la signora Rosa scrive tra l’altro al figlio Giuseppe: “ …ho fatto spedire oggi delle mele per il piccolo Antonio (il nipote On. Antonio Giolitti, nato un anno prima, ndr), spero arrivino in buon stato…”. 
S.E. Donna Rosa Sobrero Giolitti, Collaressa dell’Annunziata, riposa a Cavour nella tomba di famiglia Plochiù - Giolitti, dove S.E. Giovanni Giolitti, Cavaliere della Santissima Annunziata, l’ha raggiunta il 17 luglio 1928.


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