Le chiavi di CAVOUR al Marchese 'd Ri Marun ed alla Contessa 'd Muri-crin
In occasione del Carnevale Giovedì 12 febbraio “Giovedì Grasso” il Sindaco di CAVOUR, Sergio PASCHETTA, ha consegnato le chiavi della Città alle maschere di Cavour, el Marches ed Rimaron (impersonato dal Presidente della Procavour Marcello BRUNO) e la Contessa 'd Moricrin (impersonata da Alessia MENSA), che hanno così preso "possesso" del nostro paese. Potere che deterranno sino al 16 febbraio, martedì grasso.
Le maschere, in collaborazione con il Comitato Genitori, sono poi passate nelle classi della Scuola primaria per un saluto e un augurio carnevalesco ai ragazzi.
Seppur vissuto in modo diverso e senza i tradizionali festeggiamenti organizzati da Oratorio e Proloco, lo spirito del Carnevale vive anche in questo 2021!
Le maschere di Cavour
Con il rilancio del Carnevale, organizzato dalla Procavour nel 1980, si sono riscoperte le vecchie maschere di Cavour: “EL MARCHES ED RIMARON” (il MARCHESE DI RIO MARONE, già “Monsù Rimaron”) e “LA CONTESSA ‘D MORICRIN” (la CONTESSA DEL MORICRIN, già “Castellana della Rocca”).
Il Rio Marone (detto anche Marrone) è un torrentello che nasce alle falde delle vicine montagne, fra Bibiana e Bagnolo Piemonte, in una zona che, ancora nelle cartine topografiche di fine ‘800, veniva denominata “Marona”.
In prossimità di Cavour riceve le acque della bealera “Via Vecchia” (proveniente da Bibiana e formata dalla confluenza del locale “Rio Secco” con le acque provenienti dal famoso “Buco del Diavolo”), mentre a valle di Cavour, prima di proseguire verso la zona di Sant’Agostino, riceve ancora la bealera “Sambone” e il “Canale di Cavour” che, dal Gerbido, lo raggiunge in sotterranea. Questi ultimi tre corsi d’acqua sono derivazioni del torrente Pellice, in parte realizzate già dall’XI secolo dai Benedettini dell’Abbazia di Santa Maria per migliorare il sistema irriguo della pianura.
Il “Mori ‘d crin” (letteralmente “muso di maiale” per la somiglianza al profilo di quest’animale che si nota soprattutto arrivando da Villafranca Piemonte), è invece una parete rocciosa a strapiombo nella zona Ovest della Rocca. Louis Videl, segretario del Lesdiguières, nei resoconti dell’assedio francese del 1592, descrive questo luogo come “le rocce del Bernin”, dal nome del gentiluomo che lì si era portato con il suo reggimento.
Dalal fine dell’ottocento i Cavouresi per divertirsi durante il periodo di Carnevale, eleggevano tra i ragazzi e le ragazze che partecipavano ai balli sugli “sterni” (l’acciotolato) i due più simpatici e scherzosi e con altrettanto umorismo li chiamavano EL MARCHES ED RIMARON” o “Monsù Rimaron” e “LA CONTESSA ‘D MORICRIN” , per indicare che i due luoghi non avevano valori terreni ma erano solo simbolo della spensieratezza giovanile.