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San Rocco, il Santo contro i mali e le epidemie

San Rocco, il Santo contro i mali e le epidemie

Ma dov'era la sua cappella a Cavour?

“…l’immagine di Rocco e il cane non ha conosciuto confini ed è divenuta nel tempo immagine simbolo di un aiuto provvidenziale… - dice Marco Piccat nella rubrica “Tesori d’arte a Brossasco”.
Infatti Rocco, nativo di Montpellier, in cammino verso Roma come “viandante di Dio”, si prodigherà, com’è noto, a combattere contro la diffusione della peste fino ad esserne contagiato lui stesso: rifugiatosi a vivere in una grotta solo e dimenticato (lui che con il suo carisma fu anche presentato al papa), verrà raggiunto da un cane che, ogni giorno, tornerà a portargli il “cibo necessario a continuare nella speranza”.
A Cavour il Santo è raffigurato sopra un altare della Parrocchiale insieme con San Sebastiano e San Luigi, ma, dedicata a lui, è esistita sicuramente anche una cappella già nel XVI secolo: quale era la sua esatta ubicazione?
Giovanni Peyron, nel suo libro “Parrocchia e chiese campestri” dice “… nel 1487, dopo una rivolta forse di stampo eretico, nuove chiese furono create a Cavour, fra cui la Cappella di San Rocco, non lontano da quello che è oggi il giardino di Villa Giolitti”, mentre Felice Alessio in “Storia Ecclesiastica di Cavour – 1911” la colloca sempre ai piedi della Rocca, ma “nel luogo ove ora esiste il parco di S.E. il cavaliere Giolitti”.
Nel 1670 viene visitata da Mons. Beggiamo, mentre nel 1690 risulta essere sopravvissuta alle distruzioni del Catinat.
“Nel 1776 – ci dice ancora Giovanni Peyron – nella visita pastorale di Mons. Francesco Rorengo di Rorà, la chiesa di San Rocco non era più in servizio religioso ed appariva non soltanto del tutto spoglia di ogni segno di pratica religiosa, anzi adibita al servizio profano di un fabbro e di un falegname – ideoque ipso iure omnino interdictum – fu quindi disposta la sua interdizione”.
Nel 1584 così veniva descritta nella relazione della visita pastorale di Mons. Angelo Peruzzi alle chiese di Cavour ( traduzione dal latino di Padre Caffaratto):
“… La cappella è costruita con i mezzi forniti dalla popolazione già da anni, non lontana dalla Chiesa della Concezione (esistente prima dell’attuale Parrocchiale di S. Lorenzo, ndr). E’ una cappella a volte ed in buon stato, solo non è pavimentata e la volta ha delle fenditure. La cappella ha un unico altare di mattoni, con mensa di pietra ed una icona passabile. Si celebra la messa tre o quattro volte all’anno ed in queste occasioni si portano i paramenti e gli ornamenti necessari da altre chiese. La cappella non ha reddito. Il visitatore ordinò soltanto di riparare la volta ed il tetto, di fare il pavimento e tenerla ben chiusa”.
San Rocco di Montpellier è ricordato dalla Chiesa il 16 agosto e quest’anno, anche Papa Francesco, nella benedizione alla benemerita associazione “Amici di San Rocco”, ha ricordato l’importanza di promuoverne la preghiera soprattutto in questo periodo di pandemia da Coronavirus.
Un vicolo dedicato al Santo esiste a tutt’oggi in Cavour e conduce verso la Parrocchiale, verso Villa Giolitti, verso la Rocca.


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